Nasce a Trento Atotus Hub: il primo hub tessile che unisce innovazione sociale e ambientale
Moda sostenibile e “slow” grazie alla collaborazione fra impresa e terzo settore. Un luogo fisico e culturale in cui creare opportunità per talenti fuori dal comune.
La sostenibilità è reale se coinvolge tutte le sue dimensioni: ambientale, sociale ed economica. È questo uno degli obiettivi di Atotus Hub, un progetto ibrido che mette insieme impresa e terzo settore per innovare il mondo della moda e creare un nuovo modello di inclusione partecipativa nel nome della slow fashion.
Ha aperto le porte il 6 ottobre nel centro di Trento, in Piazza Venezia 2, Atotus Hub, primo hub in Italia dedicato ad acquisto e riciclo consapevoli. Sarà un luogo di conoscenza, cultura ed economia circolare dove potenzialmente chiunque può diventare protagonista del cambiamento. Qui si potranno portare i propri capi usati (con determinate caratteristiche), guadagnare le monete digitali T.I.P.s e acquistare capi sostenibili e Made in Italy, attraverso il circuito Atotus. I capi raccolti vengono infatti smistati per materiale e colore, per poi essere indirizzati verso uno dei tre circoli virtuosi: riciclo, upcycling e riuso. Protagonisti in tutte le fasi saranno talenti fuori dal comune.
Realizzato con il contributo di Fondazione Caritro attraverso il bando Coprogettazione sociale – Welfare Km0, vede coinvolti sei partner del territorio: Anffas Trentino Onlus, Laboratorio sociale, H2o+, Incontra, Atotus e il Comune di Trento, il progetto vede coinvolto anche il Forum delle Associazioni Familiari del Trentino per la condivisione degli obiettivi progettuali che affiancherà i partner nella fase divulgativa, come elemento di rete con le associazioni di famiglie del territorio.
Atotus Hub punta a diventare anche luogo di incontro e partecipazione capace di offrire opportunità formative e d’inserimento lavorativo in particolare per le persone con disabilità intellettiva (nel 2019 risulta occupato solo il 32,2% di coloro che soffrono di limitazioni gravi contro il 59,8% delle persone senza limitazioni” Istat 2021) e per i NEET, ovvero giovani che al momento non studiano, non si formano e sono fuori dal mercato del lavoro (secondo i dati più recenti sono 15.000 quelli fra 15 e 34 anni nella nostra provincia). In un mondo del lavoro dove tutte le imprese hanno bisogno di nuovi talenti, Atotus Hub vuole
cercarli, valorizzarli e farli crescere attraverso l’innovazione sociale e ambientale.
Quest’ultima intesa non solo dal lato della produzione sostenibile e circolare alla base dell’abbigliamento in vendita, ma creando un sistema virtuoso di formazione peer to peer che, grazie anche al contributo di educatori esperti, sensibilizzerà la comunità sui temi della sostenibilità e dell’inclusività.
All’attività già svolta dalla startup Atotus, si aggiungerà inoltre la lavorazione dei capi per la creazione di prodotti tessili per le aziende e l’efficientamento della raccolta e smistamento dei capi usati, con la prospettiva di creare nuove opportunità di inclusione lavorativa, partendo dal progetto PER.LA di Anffas, da Laboratorio Sociale e dai giovani Neet coinvolti.
a cura del Forum delle Associazioni Familiari del Trentino