L’EMERGENZA COVID E I DIRITTI PER L’INFANZIA.
Oggi 27 maggio l’Italia celebra l’anniversario della ratifica della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), una data che deve ricordare a tutti l’impegno e gli obblighi che il nostro Paese ha assunto nei confronti dei bambini e dei ragazzi. La firma della Convenzione vincola infatti le nostre istituzioni a costruire politiche che garantiscano i diritti sanciti nella CRC, a cominciare da quelli che ne sono considerati i pilastri: i principi di non discriminazione (art. 2), del superiore interesse del minore (art. 3), di partecipazione e rispetto per l’opinione del minore (art. 12) e il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo (art. 6).
Siamo un gruppo di persone e organizzazioni impegnate nella promozione dei diritti dei bambini e dei ragazzi in Trentino e le nostre realtà a livello nazionale aderiscono attivamente al “Gruppo CRC”. Partendo dal report regionale CRC, abbiamo iniziato a lavorare insieme in occasione della Settimana dell’Accoglienza 2019, e invitando amministratrici e amministratori a confrontarsi assieme a noi sulla condizione dei minori in Trentino. Il nostro intento è quello di promuovere i diritti, di osservarne l’attuazione a livello provinciale e di esercitare advocacy (cioè supportare ed essere “portavoce”) con un approccio costruttivo.
Ci rendiamo conto che portare la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza dal mondo del diritto a quello dei bambini e dei ragazzi è una grande sfida, ancor più nell’attuale contesto di profonda complessità dovuto alla pandemia da Covid19 che ha determinato grandi sofferenze in tutto il Paese e significativi cambiamenti nella vita di ciascuno, compresi bambini e ragazzi. La chiusura delle scuole e il distanziamento sociale hanno avuto ricadute impattanti sull’intera società civile, ma soprattutto su bambini e ragazzi che si sono ritrovati improvvisamente lontani dai tanti ambienti educativi e sociali fondamentali per la loro crescita. Niente più vicinanza con familiari non conviventi, amici, maestri, allenatori, insegnanti di musica, animatori, catechisti. E poche voci ad esprimere le fatiche, il disorientamento, i problemi e le mancanze che, in misura diversa in base alle variabili personali e familiari, la situazione vissuta ha sedimentato giorno dopo giorno nelle loro vite.
È comprensibile che nella situazione che si è determinata con la pandemia gli interventi siano stati rivolti in maniera quasi esclusiva alla tutela della salute individuale e collettiva. Tuttavia, nei prossimi passi si dovrà ragionare e agire non solo tenendo conto della salvaguardia della salute fisica, ma anche degli aspetti sociali, educativi e culturali che determinano il benessere integrale del minore, aspetti che in questa emergenza sono stati accantonati e non di rado fortemente compromessi.
Auspichiamo che l’attuale fase dell’emergenza sia un’opportunità imperdibile per rilanciare politiche per l’infanzia che sappiano nominare, vedere e incontrare bambini e ragazzi come persone portatrici di diritti fondamentali.
Riteniamo irrinunciabile l’attuazione di politiche orientate in particolare ai bambini e ai ragazzi che vivono in famiglie in situazione di precarietà economica, di povertà e di disagio: fragilità vecchie e nuove nel cui ambito i diritti dei minori sono spesso maggiormente compressi. Se già nel Report CRC 2018 si parlava per la Provincia di Trento di un 18.4% di minori in condizione di povertà relativa e di un 25,8% a rischio di povertà ed esclusione sociale, dati che fanno riflettere, la situazione post Covid sarà purtroppo peggiore.
Attendiamo con grande fiducia la ripartenza del nostro Paese e del nostro territorio. Se bambini e ragazzi sono stati i grandi dimenticati della crisi, ci auguriamo che questo nuovo inizio veda recuperati con maggiore convinzione quei diritti che 29 anni fa l’Italia ha assunto come guida con la ratifica delle Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e che essi diventino il nucleo fondante di una strategia coordinata e organica, trasversale a tutti i settori che nell’amministrazione, a livello nazionale come pure in ambito provinciale, si occupano di infanzia e adolescenza.
Una strategia che, a partire dai quattro principi fondamentali già citati, preveda l’ascolto e il coinvolgimento di bambini e ragazzi e di quanti si occupano di infanzia ed integri l’ottica dei diritti con la dimensione della cura, nell’accezione più ampia che implica responsabilità diffusa e reciprocità.
Sara Berloffa (Avvocati per la Famiglia e i Minori)
Federica Bertolini (Agesci)
Roberta Lochi (Uisp)
Michelangelo Marchesi (Cnca)
Diletta Mauri (Agevolando Trentino)
Natalina Mosna (Unicef)
Annalisa Pasini (Forum Associazioni familiari)
Anna Pedrotti (Associazione Culturale Pediatri)
La lettera inviata alla stampa locale