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Un deciso no all’emendamento salva-slot – Comunicato stampa

Il Forum delle Associazioni Familiari del Trentino, da sempre in prima linea per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico, dice no all’emendamento “Salva Slot Machine” presentato dal consigliere provinciale Giorgio Leonardi e che verrà discusso in assestamento di bilancio del consiglio provinciale.

Auspichiamo nella sensibilità di ogni consigliere provinciale perché l’emendamento venga bocciato e la norma che regolamenta le distanze delle macchinette, dal 1 agosto vada nella sua piena applicazione.

Di seguito il comunicato stampa condiviso con CNCA Trentino Alto Adige.

 

COMUNICATO STAMPA

Un deciso no all’emendamento salva-slot

E’già stato ribattezzato “emendamento salva-slot” e certo la definizione non può far dormire sonni tranquilli a quanti hanno a cuore la lotta contro la dipendenza da gioco d’azzardo e la tutela dei soggetti più vulnerabili. Il testo – che sarà in discussione da lunedì prossimo in consiglio provinciale e che reca la firma del consigliere di Forza Italia Giorgio Leonardi – mira in sostanza a prorogare di altri due anni la sopravvivenza delle macchinette da gioco nei bar e in altri esercizi pubblici. Scadeva infatti in questi giorni il termine di cinque anni previsto dalla legge provinciale del 2015 e l’attuale proposta scardina uno dei punti essenziali della legge, il contenimento delle opportunità d’azzardo sul territorio trentino.

Se l’emendamento fosse approvato sarebbe un fatto molto grave: ciò significherebbe che potrebbero essere mantenute le macchinette da gioco anche nei pressi di scuole, ospedali, case di riposo e altri luoghi sensibili.

Come CNCA del Trentino-Alto Adige, che rappresenta 17 realtà del mondo associativo e della cooperazione sociale fortemente impegnate nell’aiuto alle persone più deboli e fragili della nostra società, e in particolare come A.M.A., Associazione Auto Mutuo Aiuto, siamo già intervenuti esponendo recentemente alla IV Commissione legislativa provinciale la richiesta di non prevedere proroga dei termini nel limitare la presenza degli apparecchi da gioco nelle vicinanze nelle cosiddette zone sensibili. Ci supporta in questo anche il Forum delle Associazioni familiari del Trentino.

Da anni tocchiamo con mano il disastro sociale che la diffusione senza limiti degli apparecchi di gioco e di altri giochi d’azzardo sta provocando. Le persone più soggette a dipendenza e patologia sono quelle più fragili e gli strati più svantaggiati della popolazione. I numeri che riguardano la nostra regione devono fare riflettere: nel 2018 in Trentino-Alto Adige si sono giocati 1.234 milioni di euro, di cui 923 giocati agli apparecchi (comprende Newslot, VLT e comma 7); di questi, sono stati persi definitivamente 257 milioni di euro.

Riteniamo che la strategia di prevenzione passi necessariamente attraverso l’applicazione del distanziamento.

Cinque anni, attorno a quel testo di legge che prevedeva appunto il distanziamento dai luoghi sensibili, si era raggiunta l’unanimità del Consiglio provinciale: un evento più unico che raro nella storia recente dei lavori consiliari, a riprova di una sensibilità sul tema trasversale alle varie forze politiche. Ora quello che stupisce maggiormente è proprio il fatto che un esponente dell’attuale maggioranza di governo smentisce di fatto se stesso e la propria coalizione: cinque anni fa tutti compatti a varare quella legge, di cui oggi si propone una modifica stanziale e significativa. Non riusciamo a comprendere le ragioni di tale incoerenza.

Le motivazioni che vengono addotte per giustificare la modifica ci paiono francamente inconsistenti. Si dice ad esempio che l’obiettivo vero da colpire sia il gioco “illegale”: in realtà la stragrande maggioranza dei giocatori d’azzardo patologici – come emerge da qualunque ricerca condotta anche sul nostro territorio – si rivolge a giochi perfettamente legali, quali appunto quelli che trova facilmente nei bar. Così come non sta in piedi l’obiezione che riducendo il numero delle slot machine si perderebbero posti di lavoro: una recente indagine di parte sindacale rivela chiaramente come quei posti sarebbero facilmente riassorbibili in altri settori.

La scelta voluta dal legislatore provinciale cinque anni fa è stata lungimirante. Richiede ora una sua applicazione. Senza ulteriori proroghe.

La politica deve farsene carico e dare risposte coerenti all’interesse pubblico.


 

          CNCA Trentino Alto Adige                      Forum delle Associazioni familiari del Trentino